Como potenziare alcuni degli elementi (I)

Il sistema elastico

La qualità del canto è direttamente proporzionale al grado di elasticità dello strumento. Elastico non significa “rilassato”. Cantare è un lavoro intenso che richiede una ipertonia muscolare e una grande attivazione cerebrale per il controllo continuo dei programmi muscolari che devono adattare in tempo reale il suono generato alla stanza in cui si propaga. Cercare ipotono muscolare con il rilassamento non può essere la via giusta per questa situazione. La distensione muscolare, sotto il punto di vista elastico, non cerca diminuire il tono muscolare ma di equilibrare le tensioni di una zona con quelle di un’ altra e, soprattutto, di tornare al grado di tensione muscolare originale, come ritorna al punto originale un movimento, senza accumulare rigidità.

Il sistema elastico dipenderà da:

  • Il tono muscolare adatto. Il tono muscolare è influenzato dal grado di tensione generale di ognuno (rispetto alla relativa costituzione, con il relativo livello dell’attivazione, l’esperienza nel momento…), dalla posizione corporale, lo sviluppo muscolare, le variabili biologiche (il peso corporale, la stazza…). Bisogna sempre usare il minimo grado di tensione necessario.
  • Il grado della tensione- distensione o del ritorno al punto di partenza. È collegato con l’esistenza di una pausa di arresto o di riequilibrio. Cantare su una superficie di massima instabilità (pedana, per esempio) aiuterà a tornare alla posizione di partenza.
  • Il tipo di movimento. I movimenti ampi ed agili (movimenti veloci, di accelerazione grandi) conserveranno l’elasticità. Associare il movimento della voce al movimento del corpo aiuterà tanto in questa variabile.
  • L’adattamento ai cambiamenti dei ritmi, alle variazioni di volume, di tono o alla durata dei suoni. Questo è normale nel canto perché le frasi musicali cambiano costantemente di durata, di ritmo…
  • La resistenza all’ affaticamento. Ripetizioni successive per aumentare la resistenza, sono fondamentali.

Le conseguenze del parlare di elasticità sono:

  • Non parlare di rilassamento, ma di distensione.
  • Non dire “canta meglio”, ma canta più “agilmente”.
  • Non sfruttare la ginnastica corporale di sviluppo muscolare ma la ginnastica elastica, il ballo, i movimenti ampi.
  • Favorire la tranquillità (armonia) interna, per ottenere un tono muscolare adatto.
  • Abituarsi a esercizi di equilibrio corporale per il controllo del tono muscolare.
  • Abituarsi a esercizi di cambiamento del ritmo.
  • Lavorare per ottenere una resistenza più grande.
  • Abituarsi a esercizi di tensione – distensione.

Per potere avere controllo dell’elasticità, può aiutare il controllo visivo delle zone di tensione (collo, cassa, spalle…) con sistemi che aiutano la visione, come per esempio contrassegnare con un etichetta le diverse zone per visualizzarle meglio. Inoltre il controllo propriocettivo, o la sensazione interna del grado di tensione, aiuterà a controllare il meccanismo di tensione- distensione.

Per ottenere e/o sfruttare un’elasticità vocale più grande, abbiamo usato manovre differenti:

  1. Emettere lo stesso suono con differenti movimenti (movimento veloce ed agile) e, associato spesso ai movimenti corporali (cantare e ballare, fare movimenti di agilità come una capriola…)
  2. La distensione per stretching passivo della muscolatura del sistema fonatorio
    1. Distensione per stretching passivo o affaticamento della muscolatura: disporre pesi nella bocca (di 30 – 100 grammi) per alcuni minuti (2 – 4 minuti); dopo questo processo la muscolatura diventa distesa, libera. Questo è l’ “effetto zaino”: dopo che avremo tolto il peso dalla bocca, sembrerà che la nostra lingua possa volare. Inoltre la distensione può percepirsi bene dopo avere dato l’aria a pressione sulla lingua o per mezzo di un vibratore appoggiato sulla lingua.
    2. Distensione per stretching attivo o trazioni per mezzo di colpi sulla zona (con un divaricatore, con le dita…) o con manipolazioni. Un modo intenso per generare distensione é ponendo la persona alla parte posteriore del terapeuta; quando questo si muove, si distende tutto il corpo del cantante. La sensazione della distensione è immediata e molto potente.
    3. Distensione per movimenti controresistenza; per esempio, cantare con pesi o bottoni nella bocca, cantare con un nastro elastico sulla zona costale.
    4. Distensione per massaggio della zona. Utilizziamo solitamente non solo le mani, ma anche un vibratore di 250 giri/min. sul gruppo muscolare che desideriamo distendere.

VIDEO

  1. La ricerca di nuovi equilibri
    1. Posizione vocale diversa per ottenere un suono. La posizione vocale più elastica è quella della laringe (discesa della lingua, del pavimento della bocca, della mascella,) perché permetterà il galleggiamento di tutto il tratto vocale.
    2. Uso di posizioni favorevoli, come la posizione “mano- ginocchio”. L’elasticità in questa posizione è enorme e si osserva nel lavoro senza sforzo dell’apparato respiratorio e del tratto vocale. Questa posizione deve essere fatta con l’aiuto di una persona che squilibri il corpo e lo lasci sospeso nell’equilibrio instabile. Oppure può essere ottenuta in modo indipendente con un sistema di sospensione dalla parete attraverso una imbracatura.
    3. Uso di posture di liberazione o di equilibrio instabile, per esempio, “mano- ginocchia cadendo”, che genererà una sensazione più grande di elasticità e un’esperienza come se il corpo galleggiasse e la voce si emettesse da sola. Inoltre può aiutare la posizione della “Torre di Pisa” e solitamente è una posizione che molti cantanti lirici adottano in forma spontanea.
    4. Posture controresistenza, o estreme o sforzate: posizioni di chiusura o di /O/ che forza per cercare una posizione vocale diversa perché altrimenti il suono non potra’ essere emesso. La posizione invertita contribuirà a generare molta più energia perché l’apparato respiratorio funzionerà aiutato dalla gravità. La posizione dell’ urogallo (gallo cedrone) o l’iperestensione del collo contribuisce a portare il suono al punto di impatto del palato.
  2. Individualizzazione (segmentazione) della tensione respiratoria e della tensione del tratto vocale. Cantare in decubito laterale aiuta questo lavoro.
    Usare il movimento delle mani per esprimere e dare elasticità.

L’elasticità o l’assenza di rigidità è l’obiettivo primario di tutti i cantanti. Quando si presenta un problema della voce, in primo luogo quello che accade è che l’elasticità si è persa e aumenta cosí il problema. Se questo circolo vizioso non si arresta, non potremo fare progressi nel canto. Bisogna imparare che il corpo deve galleggiare costantemente!

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