Come potenziare alcuni degli elementi (II)

L’energia

Il mondo nel quale abitiamo è molto energetico. La terra gira su se stessa ad una velocità di più di 1.500 chilometri/ora ed intorno al sole ad una velocità di più di 100.000 chilometri/ora. La nostra galassia, la via lattea, ad una velocità vicino a 1.000.000 chilometri/ora. Viviamo immersi nell’ energia? Questi dati confermano l’esperienza del mondo orientale, dove gli uomini cercano con le loro mani di afferrare l’energia dell’universo. L’energia non viene generata, né distrutta, ma si trasforma. Quando si canta, l’obiettivo è trasformare l’energia cinetica dell’atmosfera in cui abitiamo, in energia sonora. Ciò lo facciamo con movimenti muscolari che generano gli spostamenti dell’aria: l’aria polmonare. È importante concepire la forza polmonare come una forza di ritenzione e non di propulsione. Contenere l’uscita dell’ aria sarà l’obiettivo. Spingere l’aria genererà soltanto rigidità. Ma è necessario mobilizzare una quantità grande di suono, di energia. Ciò non dipende tanto da un volume grande di aria, ma, soprattutto, dall’ evitare le perdite e/o le dissipazioni dell’energia.

L’ energia che si usa per generare la voce dovrebbe essere un misto tra l’ energia potenziale o di contenimento che si genera con l´apparato respiratorio, l’ energia cinetica del movimento delle strutture fonoarticolatorie e l’ energia di carica o di riserva che tutti possediamo ed è collegata alla nostra personalità, all’ alimentazione, al background personale.

L´energia di contenimento respiratorio dipenderà da alcuni fattori:

  • Essere in possesso di un sistema di trasformazione di energia senza perdite. E direttamente proporzionale all’elasticità.
  • Portare l’energia nel posto adatto. Dipenderà dal tipo di inspirazione. L´inspirazione costo addominale è la più adatta.
  • Contenere la ritrazione spontanea del tessuto respiratorio e non stringere in modo che l’aria venga fuori più a pressione. Questo dipenderà dal tipo di espirazione, quindi dall´appoggio costale (costale-epigastrico e/o costale ipogastrico).
  • Dall’impedenza della glottide e del tratto vocale quando l´aria vi passa attraverso. Sapere dissociare l’uscita energetica dell’aria polmonare, la resistenza della glottide ad essere mobilizzata (resistenza glottica) e la resistenza della muscolatura del tratto vocale, è fondamentale per non dissipare l’energia.
  • Imparare a cercare ritmi intermittenti per ottenere una distensione muscolare respiratoria più grande. Il lavoro continuo porterà alla rigidità. La distensione da sovraccarico è alimentata dalla pausa che rompe le tensioni.
  • Automatizzare i movimenti in modo che l’energia si produca sempre con gli stessi meccanismi costoaddominali e non altri, per esempio, con tensioni del collo o della parte posteriore.
  • Soltanto nei casi estremi sarà usata un’energia di spinta per mezzo di un meccanismo progressivo che porti dalla contenzione alla spinta.

Le conseguenze del lavoro sull’energia sono:

  • L’energia che si deve usare nel canto è enorme, ragione per la quale è facile creare uno squilibrio nel sistema e renderlo rigido. È necessario sempre usare l’energia minima. La trasformazione dell’energia richiede sempre un lavoro e per questo si produrrà un consumo.
  • L’apparato respiratorio nel canto è la cosa fondamentale.
  • L’inspirazione è importante, ma più importante è l´espirazione corretta, essendo fondamentale il meccanismo di contenimento. Soltanto i meccanismi di spinta sono usati occasionalmente (frasi lunghe, alto volume…).
  • É importante la pausa per una distensione muscolare completa.
  • Solo l´apprendimento sistematico renderà questo meccanismo solido, così da potere usarlo in modo costante.

Per potere condurre un controllo dell’energia, può aiutare il controllo visivo con sistemi aumentativi della visione, come per esempio, contrassegnare le zone da visualizzare. Inoltre il controllo propriocettivo, o la sensazione interna del grado di tensione – distensione, aiuterà. Inoltre, il controllo tattile della zona costale (ed addominale) o il controllo con il pneumotacografo può aiutare.

Per ottenere e/o sfruttare un controllo respiratorio costoaddominale più grande abbiamo usato manovre diverse:

  1. Posizione in decubito laterale per mobilizzazione soltanto l´emitorace.
  2. Flessione del tronco (posizione “mano- ginocchia”) per mobilizzazione elastica di entrambi gli emitoraci.
  3. Lavoro controresistenza che forzerà il sistema costale ad una mobilizzazione maggiore e ad un controllo più grande dell’energia accumulata. Usare una fascia elastica addominale, un elastico per l´ estrazione del sangue sulla zona costale, un adesivo largo sulla zona… contribuiranno senza dubbio a questo scopo.
  4. Lavoro aiutato dalla gravità nella posizione al rovescio genererà nuove e buone sensazioni energetiche e respiratorie.
  5. Generazione di energia per mezzo di movimenti ampi del corpo (ballo o salto in un lettino elastico) mentre si canta: la voce si trasforma in qualcosa di molto energetico perché il corpo è caricato di quell’energia. Chi prova questa sensazione non lo dimenticherà mai perché scoprirà che la voce verrà emessa senza nessuno sforzo e con una ricchezza grande di armonici!

Gli obesi sono abituati a mobilizzare la propria cassa toracica contro una massa corporale grande situata al livello del tronco. Per quel motivo, ogni volta che inspirano, mobilizzano ed accumulano un’energia enorme. Per loro è solitamente più facile lavorare con un’energia adatta. Per questo, qualche volta raccomandiamo l’uso di una cinghia dei pesi (2 – 4 chilogrammi) situati sulla zona costale per aiutarci a mobilizzare l’energia. Non si può dimenticare che l’energia non è generata, ma solo si trasforma!

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